NATALE DELL’ EXALLIEVO 2004
Sabato 18 dicembre a Mestre si è svolto il tradizionale “Natale
dell’exallievo” la cui tematica era “Dio, l’Eterno,
entra nel tempo”. E’ stato un pomeriggio contraddistinto dall’incontrarsi
tra exallievi, dal condividere messaggi, gesti e momenti forti e di riflessione.
Purtroppo si è notata l’assenza di numerosi amici di alcune unioni
che hanno ridotto il numero dei presenti, ma don Claudio ha saputo comunque
farci respirare lo spirito natalizio grazie anche al brano di Dostoijeski “Il
natale di Martin” ed alle testimonianze di Francesca di Pordenone e del
presidente ispettoriale Lino Penzo. Il sacramento della riconciliazione ha
concluso la celebrazione, ma la festa è continuata presso il refettorio
con uno “dolce” scambio di auguri.
Riportiamo di seguito la testimonianza di Francesca:
Un altro anno è trascorso ed ancora una volta le nostre strade
si riempiono di luci, di suoni e di colori, familiari suppongo e, nonostante
ciò, per qualche assurdo motivo, quando mi trovo a passeggiare
per le vie della mia città, mi sento inconcepibilmente sola guardando
tutto questo, fino ad un preciso momento in cui sposto lo sguardo altrove,
cambio prospettiva e mi guardo dentro: incomincio così a lavorare
un po’ su me stessa.
Se dovessi dire che cos’è per me il Natale, direi che è una “partenza”.
Mi spiego meglio: non di quelle del genere “1, 2, 3 ...via !”,
ma come un nuovo inizio ... l’occasione per fare memoria di tutto ciò che
siamo e siamo stati e la consapevolezza che non è tutto passato o sbagliato,
ma la possibilità di re-inventarsi, di ri-nascere in qualche strano
modo e di incominciare a pensare che non c’è nulla che ci sia
negato se davvero lo desideriamo, possiamo incominciare un nuovo percorso,
cercando con calma di mettere un piede avanti all’altro, esattamente
come quando un bimbo inizia a camminare.
Mi aveva colpito molto un passo tratto dal libro “ Il signore degli anelli” che
dice: “La via prosegue senza fine, lungi dall’uscio dal quale parte.
Sin dall’incrocio con una più larga, dove si uniscono piste e
sentieri” ... e mentre leggo e rileggo queste parole, penso che se lo
posso fare, se riesco a vederla in questo modo, insomma, lo devo solo a Qualcuno
che mi ha insegnato ad amare, ad un Essere di Luce che ha scelto di venire
in mezzo a noi per accoglierci, per come siamo, niente di più e niente
di meno, che ha scelto proprio me, proprio ognuno di noi, in una maniera che
non so descrivere, ma che posso serenamente percepire tra le cose di ogni giorno,
attraverso il sorriso di chi mi sta accanto, ma soprattutto nell’unico
modo che conosco per rendere la mia vita utile: il servizio al prossimo ...
e non è mai abbastanza!
Questo è ciò che il Natale significa ai miei occhi, una possibilità di
riscatto, di rivincita e di un nuovo inizio, una nuova partenza per cercare
di lasciarmi conquistare dall’amore di Dio che tutto trasforma e rinnova.
Una volta ho letto: “Spendi l’amore a piene mani! Regalalo, buttalo
via, spargilo a quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi
il bicchiere e domani ne avrai più di prima!”
Ecco, credo che potrebbe essere proprio questo quello che quel Bambino nella
culla cerca di insegnarci.
Buon Natale a tutti.
Daniele e Francesca
(exallievi di Pordenone)
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